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Aumenta il numero di banche che consentono l’utilizzo in Italia di Apple Pay, anche grazie alla nascita della nuova società paytech Nexi. Ma cosa accadrà quando il sistema che riconosce il volto dell'utilizzatore, disponibile oggi nel nuovo iPhone X sarà d'uso comune? Si pagherà mettendoci la faccia? In alcuni casi è già possibile, ecco dove e come

E io pago con la faccia

Anche la nuova paytech Nexi, nata dalla fusione tra CartaSi e ICBPI ha scelto, tra le prime iniziative a seguito della presentazione della nuova società, di supportare lo sviluppo di Apple Pay in Italia. Il sistema di pagamento mobile della Apple è, così, già disponibile per i clienti di alcune banche partner di Nexi: Crédit Agricole, Banca Mediolanum, Cassa Centrale Banca e Cassa di Risparmio di Bolzano.

A queste si aggiungono UniCredit, Carrefour Banca, Widiba e Hype di Banca Sella che già avevano annunciato nei mesi scorsi l’integrazione di Apple Pay e società fintech che da poco sono sbarcate nel mondo dei pagamenti come N26, istituto mobile only nato dall’idea di una startup tedesca.
Anche le BCC optano per il sistema di pagamento Apple, in questo caso da collegare alle carte emesse dalla società del gruppo CartaBCC.

Ci si domanda, a questo punto, con una base di oltre 30 milioni di potenziali utilizzatori, cosa accadrà quando il sistema che riconosce il volto dell'utilizzatore, disponibile oggi nel nuovo smartphone Apple iPhone X, sarà d'uso comune? Si pagherà mettendoci la faccia?

Tutto questo è oggi già possibile, ad esempio, in una catena di fast food in Cina. Per ordinare panino, patatine e un gelato in un negozio Yum (fa parte del più noto Kentucky Fried Chicken statunitense) basta avvicinarsi a uno dei totem posti all'entrata, in tutto simili a quelli già disponibili in Italia in alcuni Autogrill e nel Bistro alla Stazione Centrale o nel nuovo City-Life di Milano.

Al posto della carta di credito, debito o prepagata, questi nuovi totem chiedono di far corrispondere la propria faccia con l'immagine di un volto stilizzato. Quando il sistema "intelligente" ci riconosce, l'ordine viene automaticamente pagato tramite l'app sullo smartphone. Un po' come oggi avviene da un iPhone quando si è attivato il TouchID - riconoscimento con impronta del dito - per dare l'ok a una qualsiasi app e ovviamente proprio per i pagamenti con Apple Pay.

Sempre in Cina il riconoscimento facciale è utilizzato già dal 2015 in alcuni Atm per autorizzare il prelievo di denaro senza utilizzare la carta fisica.

Tornando in Italia, dove attualmente si può utilizzare il volto, nello specifico scattandosi un selfie, al massimo per aprire un conto corrente a distanza, il riconoscimento facciale era stato sperimentato, non ancora per i pagamenti, ma per divertimento, più di 10 anni dalla catena di negozi Benetton. Non a caso il Gruppo ne sta attualmente sperimentandone l'uso negli Autogrill.

Già oggi l'app MyAutogrill fa uso di diversi sistemi, tra cui quello che identifica l'utente con un Qr-Code memorizzato nello smartphone. Mentre sempre con un Qr-code si pagano panini e bibite o si riscuotono buoni sconto, non solo per un caffè o un croissant, ma anche per la benzina.

Nel futuro ormai molto vicino, quindi, sarà possibile pagare qualsiasi cosa mettendoci la faccia. E la sicurezza? E la privacy? Questo è tutto un altro discorso.


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